Lo scorso 12 dicembre mi è stato segnalato da un amico un articolo online apparso sul Corriere della Sera Veneto dal titolo Un web-filosofo di Verona dietro il «fenomeno Salvini» nel quale si parla di Luca Morisi, fondatore e amministratore di SistemaIntranet.com» (una società che sviluppa software e app), nonché docente del corso di «Informatica filosofica» presso l’Università di Verona.
Il “Casaleggio di Salvini” racconta nella sua breve intervista telefonica alcuni dei principali aspetti organizzativi e strategici delle attività di comunicazione online da lui ideate e coordinate. Peccato però che nelle markette giornalistiche non si possa andare a fondo e raccontare in maniera accurata quanto detto dalla «mente di tutta la campagna mediatica del leader della Lega Nord».
Infatti, al di là di alcune banalità, basti citare una tra tutte «La compresenza fisica non è più necessaria, il virtuale permette di superare i limiti imposti dallo spazio e dal tempo» – frase oramai da “copia e incolla” dei cosiddetti “esperti di comunicazione digitale” che sguazzano nel non detto (la compresenza fisica è un elemento di valore inestimabile quando si lavora insieme…) – ciò che mi ha suggestionato sono stati i numeri riportati nell’articolo, quasi a far capire ai lettori “chi ce l’ha più duro sui social“.
Nell’arco del «mese Fb di novembre», calcolato su 28 giorni, Salvini, che vanta 496 mila «mi piace» (più 849% in un anno), conquista quasi 17 milioni di utenti unici (più 330%), 3,7 milioni tra commenti e condivisioni (più 739%, 3 volte Grillo, 30 volte Berlusconi, 130 volte Renzi), 309 milioni di visualizzazioni. «L’85% degli utenti che accedono a Facebook ha visto nell’ultimo mese un post di Salvini. E’ al top sui like mentre Grillo precipita e Renzi semplicemente non c’è»
Sì hai letto bene, 17 milioni di utenti unici hanno visualizzato un post di Salvini nel proprio newsfeed o sulla sua pagina Facebook. Se tale dato fosse stato letto correttamente dalle tabelle (senza cioè aver sommato gli utenti unici ogni giorno per 28 giorni), vuol dire che i contenuti di Salvini su Facebook raggiungono circa il 70% di tutti gli utenti italiani che abitualmente accedono al social di Mark Zuckerberg (dati Facebook Audience Insights).
Al susseguirsi di dati quantitativi, ripresi tra l’altro da diverse siti web di informazione (il Messaggero, il Giornale, Affaritaliani.it, l’Arena), non vi è nell’articolo un solo commento che cerchi di spiegare come sia possibile un tale risultato. Eppure gli elementi di riflessione sono diversi e allo stesso tempo molto semplici.
La campagna-personale-permanente di Matteo Salvini è una campagna di comunicazione cross-mediale che trae linfa dall’incessante presenza nei talk show televisivi e negli spazi di (dis)informazione, pubblica e privata. Sarebbero stati interessanti i dati sugli ascolti dei politici in televisione forniti dal Centro d’Ascolto dell’Informazione Radiotelevisiva, ahimè non più attivo, per osservare scientificamente per quante ore il leader della Lega ha potuto parlare agli italiani. La sua asfissiante presenza si estende poi sui giornali, sui settimanali (vedi l’analisi di Giovanna Cosenza sul Salvini Desnudo del settimanale Oggi) e in radio, fino a convergere sul web. È proprio in quest’ultimo “luogo” che si è registrata di recente una maggiore attenzione sui risultati ottenuti dalla comunicazione politica di Matteo Salvini.
Il “successo” delle interazioni e della copertura social dei post di Salvini non dipende però solamente dal bombardamento mediatico, ma anche da un “piccolo” aiuto che proviene dall’informatica, un’informatica tutt’altro che filosofica, ma molto pragmatica.
Per spiegare la formula algoritmica che è alla base dell’engagement salviniano, riporto qui di seguito il testo presente nella sezione “Diventa portavoce su Facebook” sul sito web di Salvini:
«Vuoi essere anche tu portavoce di Matteo Salvini durante la campagna elettorale fino al 25 maggio?
E’ semplicissimo: se hai già un account Facebook, compila il campo ‘Tua email’, scegli il ‘Tipo di sottoscrizione’ (ti preghiamo di scegliere ‘completo’), clicca sul pulsante ‘Registrati con Facebook’ e segui le istruzioni a schermo. Una volta completata la registrazione, il tuo profilo metterà ‘Mi piace’ e ripubblicherà automaticamente i post di Matteo Salvini (facebook.com/salviniofficial) (puoi scegliere con ‘Tipo sottoscrizione’ di mettere solo i ‘Mi piace’)!»
In sostanza, il sistema di “ingaggio” e “partecipazione” dei “Portavoce di Salvini“, su Facebook e su Twitter, è robotizzato. O meglio, una volta che l’utente ha fornito i propri dati e il consenso, non è più lui a dover partecipare attraverso i “Mi piace”, i commenti e le condivisioni, ma il tutto avviene tramite automazioni.
A seguito di un confronto a SkyTG24 con ospite Salvini, Luca Alagna ha prontamente pubblicato i seguenti dati per illustrare come l’elevato numero di retweets nel corso della trasmissione sia stato “agevolato” da azioni automatiche prodotte dal programma informatico ideato da Morisi.
a #ConfrontoSkyTG24 partecipano 1.260 utenti ma invasione di RT automatici di #Salvini con questa app qui. #tristezza pic.twitter.com/6J390vTs7J
— Luca Alagna (@ezekiel) November 19, 2014
La questione dei cosiddetti “bot” (abbreviazione di robot, ovvero programmi per l’automazione di compiti informatici) mi ha riportato alla mente un dato che ho avuto modo di leggere poco tempo fa relativo alle interazioni che avvengono sul Web, ma l’argomento meriterebbe una riflessione più ampia e magari l’affronterò in un futuro post.
Quanto riportato fin qui rappresenta comunque una riflessione parziale poiché non bisogna mai dimenticare che qualunque strategia va contestualizzata a partire da due variabili, spesso tralasciate dagli pseudo-critici della comunicazione: gli obiettivi strategici e il budget. La prima variabile è importante perchè i risultati di una campagna devono essere sempre ricollegati alle intenzioni iniziali di chi ha costruito la strategia; la seconda è fondamentale perchè i mezzi (le risorse economiche, finanziare e umane) ne prefigurano i fini.
P.S.
Nella sezione Osservatorio Web puoi tenere sott’occhio alcune statistiche sui principali politici italiani su twitter e le loro attività in tempo reale.
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